Una volta iniziato il corso di Radionica con Tiziano Guerzoni a Modena, ne ho parlato con un mio amico, e per fargli capire di cosa ci stavamo occupando gli ho riportato la definizione di George de la Warr, che definiva la radionica “La scienza che studia l'azione della mente sulla materia e l'unione di tutte le cose”. Il mio amico, senza pensarci, ha commentato "quindi la definizione di magia". In senso più alto, filosofico potrei dire, aveva effettivamente ragione, ed il dialogo che abbiamo avuto è coinciso con la lettura di un libro che segue questa strada, ovvero "Reiki Magico" di Christopher Penczak.
Effettivamente lo studio ed il lavoro sulle energie sottili non solo ricorda quelle azioni che la tradizione ha definito magiche (spesso, in maniera dispregiativa) ma si pone effettivamente in continuità con le scoperte dei nostri antenati sciamani, saggi, chierici che si sono trovati immersi nell'indissolubile unità della realtà e dei suoi molti livelli. Il più grosso fraintendimento rispetto al concetto di "magia", e per il quale ritengo sia di gran lunga preferibile parlare di operatore eo tecnico radionico, reiki e così via, è che noi non siamo la fonte delle energie guaritrici e riequilibratrici ma solo degli studiosi e dei canali, attraverso cui le energie di autoguarigione possono esprimersi.